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Un progetto della National Gallery of Art, del Center for Advanced Study in the Visual Arts, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Roma e con l’Accademia Nazionale di San Luca


Panoramica del progetto

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Jan van Vianen, Jan Goeree, and Giovanni Battista Falda, Novissima et accuratissima Romae veteris et novae tabula topographica delineatore, 1694–1699, detail of the Roman Forum with the church of Santi Luca e Martina and Arch of Septimius Severus. Collection of Fredrika and Paul Jacobs

Benvenuti! Il sito The History of the Accademia di San Luca, c. 1590–1635: Documents from the Archivio di Stato di Roma rende disponibili per la consultazione online fonti d'archivio e altri materiali di ricerca riguardanti una delle prime accademie di artisti in Europa. Queste risorse testimoniano l'ampiezza delle attività dell'Accademia di San Luca attraverso una variegata tipologia di documenti, tra cui atti di riunioni, transazioni finanziarie e legali, contratti (d’affitto o di proprietà). All’integrazione periodica sul sito di nuove fonti e materiali viene associato il costante aggiornamento di riferimenti incrociati alle persone connesse agli affari istituzionali e professionali dell'Accademia e ai luoghi nei quali interagivano.

Inaugurato nel 2010 ed inizialmente creato utilizzando la Extensible Markup Language (XML) secondo i parametri della Text Encoding Initiative (TEI), nel 2014 il sito è stato migrato sulla piattaforma web della National Gallery per garantirne nel tempo la sostenibilità, l’estensibilità e l’operabilità.[1] Sono diverse le migliorie apportate alle funzionalità originali sviluppate nel 2010 che spaziano dall’implementazione dei parametri di ricerca, al fine di una maggiore fruibilità delle risorse, alla revisione e all’aggiornamento dei documenti necessari sia alla correzione di errori e incongruenze, sia all’incorporazione di nuove informazioni.

Per la progettazione e la gestione dei contenuti online la piattaforma attuale utilizza lo stesso software della National Gallery of Art mentre le immagini ad alta risoluzione sono gestite attraverso dei file in formato Java Script Object Notation (JSON) per compatibilità con le applicazioni di visualizzazione Application Programming Interface (API) che sfruttano l’International Image Interoperability Framework (IIIF), in particolare Mirador e IIPMooViewer. Il sito è basato sul linguaggio Hyper Text Markup (HTML) con Cascading Style Sheet (CSS) e JavaScript Framework (jQuery).

Novità ed aggiornamenti

Autunno 2023

La pubblicazione a settembre di due testi di mano della Dott.ssa Laurie Nussdorfer e della Dott.ssa Antonia Fiori ha inaugurato una nuova sezione del sito web del progetto Storia dell'Accademia di San Luca dedicata a saggi scientifici. I saggi contestualizzano il ruolo dei notai e degli ordinamenti giuridici nella Roma della prima età moderna dedicando particolare attenzione agli artisti affiliati all’Accademia.

Inoltre, sei brevi saggi di Silvia Tita descrivono luoghi legati all'Accademia come la Chiesa dei Santi Luca e Martina attingendo a mappe storiche e guide romane. Nel solco della tradizione bilingue che caratterizza il sito, ciascun saggio è disponibile sia in inglese che in italiano.

Per ulteriori infomarmazioni, si prega di scrivere a: [email protected]

Perché studiare le Accademie?

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Federico Zuccaro, Taddeo Drawing after the Antique; In the Background Copying a Facade by Polidoro, c. 1595, pen and brown ink and brush with brown wash over black chalk and touches of red chalk. The J. Paul Getty Museum, Los Angeles, digital image courtesy of the Getty's Open Content Program

Dal 1563, data di fondazione dell'Accademia del Disegno di Firenze–la prima al mondo–lo studio delle accademie d'arte nell’ambito europeo della prima età moderna ha sempre scaturito accesi dibattiti riguardo al ruolo di tali istituzioni nella formazione e nel sostegno degli artisti. A seconda del contesto storico e culturale l'Accademia assume il ruolo di protagonista (inaugurando l'autogoverno e la fine del sistema corporativo) o di antagonista (in opposizione all'avanguardia), in una tensione continua. Queste dispute sono ancora attuali persistendo specialmente all'interno dei dipartimenti di Belle Arti delle università americane che sono modellati, a vari livelli, sulle accademie di Belle Arti europee.

L'Accademia di San Luca a Roma–essendo una delle più antiche, influenti e longeve (è tutt’ora in fiorente attività)–fornisce un esempio lampante della fortuna critica delle accademie d'arte europee in senso ampio. Quando i primi membri dell'Accademia si incontrarono davanti al notaio e sancirono i loro principi fondatori nel marzo del 1593, i deputati citarono la nobiltà dell'arte, la gloria di Dio e l'onore della loro professione come raisons d’être (vedi “Verso una storia documentaria dell'Accademia di San Luca”). I membri stabilirono anche il principio dell'importanza della pratica nell’educazione dei giovani artisti. Solo quest’ultimo punto è riscontrabile nei piani di studio delle odierne accademie d'arte.[2] Ad esempio, la Yale University School of Art invece di definire gli obiettivi della professione artistica attraverso gli astratti precetti di nobiltà e di divinità, accorda ai concetti di qualità, di creatività, di criticità e d’innovazione, un ruolo di primo piano[3], mentre la School of the Art Institute di Chicago dichiara nei propri intenti la necessità di offrire una formazione a tutto tondo tramite l’offerta di un piano di studi di stampo umanistico che preveda un modello d’insegnamento storico e teorico.[4] Per entrambe le scuole, l’obiettivo dichiarato è incoraggiare un corpo studentesco diversificato e creativo alla scoperta e allo sviluppo della propria eccellenza individuale nel campo della arti visive.

Verso una storia documentaria dell’Accademia di San Luca

Three lines of cursive handwriting on paper

Detail of ASR, TNC, uff. 15, 1624, pt. I, vol. 99, fol. 367r (January 24, 1624)

Le nostre conoscenze riguardo la genesi dell'Accademia di San Luca si sono basate per molto tempo su due resoconti storici scritti da due dei suoi segretari durante i loro rispettivi mandati e stilati a distanza di un paio di secoli l’uno dall’altro: il primo da Romano Alberti all'inizio del Seicento, il secondo da Melchiorre Missirini all'inizio dell’Ottocento.[5]  Nel corso dei duecento anni che separarono queste cronache molti dei documenti che l'Accademia conservava nei suoi registri andarono perduti. La storia istituzionale dell’Accademia continua a presentare lacune nonostante la possibilità di reperire fondamentali dettagli storici riguardo la sua nascita attraverso fonti sia primarie, come il breve di Papa Gregorio XIII nel 1577 e la bolla di Papa Sisto V del 1588, invocanti la fondazione di un'accademia per i pittori e gli scultori di Roma, sia secondarie, quali le due precoci pubblicazioni per mano di Alberti, Trattato della nobiltà della pittura (1585) e il sopracitato Origine e progresso dell'Accademia del Dissegno, de pittori, scultori e architetti di Roma (1604).[6]  Il progetto The History of the Accademia di San Luca c. 1590–1635: documents from the Archivio di Stato di Roma si prefigge come uno dei suoi obiettivi principali di supplire a questa carenza documentaria con il recupero di quei registri notarili riguardanti i primi quarantacinque anni di vita dell'Accademia all’epoca custoditi nell’archivio dell’istituzione e fino ad oggi creduti perduti.

Se da un lato molti di questi documenti concernono affitti di proprietà, riscossione di quote e elemosine, valutazioni e controversie interne, dall’altro in molti casi, ci danno testimonianza di importanti decisioni in corso d’opera. Uno dei più importanti è il documento nel quale si propone la fondazione di un'Accademia (“formare una Academia”) datato 7 marzo 1593 quando i sei deputati—Giovanni de' Vecchi, Tommaso Laureti, Scipione Pulzone e Federico Zuccaro, come così come forse Nicolò da Pesaro (il Trombetta) e Jacopo Rocchetti—presentarono ai membri della “Congregazione delli Pittori di Roma” i principi fondatori della nuova istituzione.[7]  Tra questi vi era l'intenzione di servire a beneficio dell'istruzione dei giovani (ragazzi) e di tutti coloro che desiderassero seguire il percorso appropriato per lo studio della pittura, offrendo anche sostegno finanziario ai giovani indigenti. Ai membri dell'Accademia, per poter essere tali, veniva richiesto di essere svincolati da legami corporativi e da qualsiasi impegno meccanico o servile. Nel documento veniva anche sollevata la questione in merito al contributo e alla qualità del lavoro che gli accademici erano tenuti a produrre: dipinti che ispirassero pietà e devozione nei termini intesi dai padri della Santa Chiesa. Inoltre, i deputati vietavano agli accademici, per motivi di riverenza e decoro, di esporre pubblicamente i loro dipinti nelle vetrine delle loro botteghe fossero essi di soggetto religioso o profano. Coloro che praticavano la pittura in bottega (invece che in studi privati) potevano essere ammessi alla Compagnia (confraternita), ma non all'Accademia. Infine, i deputati nel lamentare lo stato indegno in cui all’epoca si trovava la loro professione, così tanto esaltata nei decenni precedenti, offrivano una visione alternativa che incoraggiasse i giovani a praticare il nobile esercizio della pittura, a lavorare sodo e ad imitare gli artisti eminenti.

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Traditionally attributed to Raphael, Saint Luke Painting the Madonna and Child in the Presence of Raphael, second decade of the 16th century?, oil on canvas. Accademia Nazionale di San Luca, Rome

I primi anni dell'Accademia di San Luca testimoniano i dolori e le pene tipiche di una neonata istituzione. Sebbene gli statuti fossero stati creati nel 1590, non vennero formalmente promulgati fino al 1607 e furono definitivamente pubblicati solo nel 1609.[8] Inoltre, il piano di studi che Zuccaro introdusse nel 1593-1594, vacillò e non sopravvisse alla fine del suo mandato come principe.[9] Se volessimo dare credito a Romano Alberti, diremmo che i principi successivi, uno per ogni anno dal 1595 al 1600, non si dedicarono allo sviluppo di un programma di studi.[10]  A differenza dell'Accademia del Disegno di Firenze, dove il luogotenente vigilava sugli incontri degli artisti membri, il cardinale protettore dell'Accademia raramente mise piede nell'Accademia o nella chiesa confraternale di San Luca prima degli anni Venti del Seicento. Come riportato nel volume The Accademia Seminars: The Accademia di San Luca in Rome, c. 1590‒1635, anche se i primi tre decenni della storia dell'istituzione non furono contrassegnati da una visione univoca, non mancò nei suoi principi e nei suoi protettori l'energia, la visione e l'impegno nell’apportare cambiamenti.[11]

 

Robert van Voerst, Sir Anthony van Dyck, Simon Vouet, probably 1626/1641, engraving, Rosenwald Collection, 1943.3.8281

Una serie di documenti del 1624 registra la rimozione del principe Antiveduto Grammatica, avvenuta il 24 ottobre 1624, per ragioni legate in parte alla sua tendenza di deliberare attraverso il gruppo selezionato di accademici chiamato la colletta, invece che attraverso il più grande corpo dell'Accademia, e in parte al suo desiderio di vendere il bene più prezioso posseduto dall’istituzione: il dipinto San Luca dipinge la Vergine di Raffaello (o almeno tale creduto all’epoca).[12] Grammatica fu sollevato dalle sue funzioni e sostituito da un pittore francese, Simon Vouet, che rimase in carica come principe fino al 29 giugno 1627, anno in cui fu richiamato in Francia dal re Luigi XIII.[13]

Questo periodo segna anche importanti cambiamenti in merito ai poteri accordati al Cardinale Protettore, Francesco Maria del Monte, e alla transizione al regno di papa Urbano VIII Barberini, il quale capì quanto l'Accademia potesse rivelarsi utile alla promozione della sua agenda culturale. Durante i suoi quasi tre anni di servizio Vouet riformò il programma di studi dell'Accademia e distese i rapporti tra gli artisti del Nord Europa e i loro coetanei italiani.[14] Questo fu anche il periodo in cui il nuovo cardinale protettore, Francesco Barberini, occasionalmente trasmise all'Accademia le sue (e del papa) volontà attraverso il suo segretario, l'antiquario Cassiano dal Pozzo.

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Filippo Juvarra, Pietro da Cortona's Arms of Urban VIII on the Facade of the Church of Santi Luca e Martina, from Raccolta di varie targhe di Roma, Rome, 1711

D’ora in poi l'Accademia sarà meno autonoma, ma finanziariamente più stabile. Nel 1634, il principe Pietro da Cortona ordinò gli scavi della cripta della chiesa di San Luca, dove furono scoperti miracolosamente i resti di Santa Martina e di altri santi. Per quanto scettici potremmo oggi essere di fronte a queste scoperte, all’epoca esse sembrarono sufficientemente convincenti tanto da indurre il cardinale Francesco Barberini ad erogare una donazione di 6,000 scudi.[15] La costruzione dell'imponente chiesa dei Santi Luca e Martina per opera del Cortona, iniziata nel 1635, accrebbe il prestigio dell’Accademia affermandone la presenza nella Città Eterna.

Come effettuare la ricerca

Per esplorare i documenti e le trascrizioni archivistiche gli utenti hanno la facoltà di selezionare un singolo termine di ricerca, di eseguire ricerche guidate o multiple combinando fino un massimo di sei categorie o di avviare una ricerca libera attraverso la pagina di ricerca principale. I nomi di persona indicizzati includono non solo quelli di artisti e artigiani, ma anche individui appartenenti ad un'ampia fascia della popolazione di Roma che intrattenevano rapporti commerciali con membri dell'Accademia (circa 1,450 persone). Il sito comprende pagine dedicate ad ogni persona citata nelle fonti archivistiche con riferimenti e collegamenti ai documenti in cui appare il suo nome. Queste pagine indicano anche il ruolo o i ruoli che questi individui hanno svolto nella società romana e/o all'interno dell'Accademia, ogniqualvolta identificabili. Per gli artisti famosi o per gli artisti che contribuirono in modo significativo alla vita dell'Accademia, il sito incorpora pagine a loro dedicate che includono oltre ai collegamenti ai documenti in cui sono citati, bibliografie selezionate, immagini correlate ed in alcuni casi ritratti.

Il sito include pagine dedicate ad oltre cinquanta luoghi menzionati nei documenti ed identificati, ove possibile, all'interno di mappe storiche che rappresentano le vedute di Roma secondo diverse tecniche di convenzione cartografica, dalla xilografia pubblicata nella Cronaca di Norimberga (1493) al piano ichnografico di Giovanni Battista Falda (1676) e seguaci. Brevi saggi interpretativi si concentrano su cinque dei siti più importanti relativi alla storia e agli affari istituzionali dell'Accademia, come ad esempio la Chiesa dei Santi Luca e Martina, sede dell'Accademia di San Luca a partire dal 1588.

Le bibliografie sono direttamene collegate al catalogo della National Gallery of Art Library (Mercury) o al WorldCat. Molte delle opere d'arte rappresentate nelle gallerie d’immagini provengono dalla collezione della National Gallery of Art o da altri musei che ospitano la collezione d’arte di Samuel H. Kress. Le gallerie inoltre forniscono centinaia di immagini libere da copyright di opere d'arte eseguite dagli Accademici di San Luca e custodite in musei di tutto il mondo. Sono previsti periodici aggiornamenti futuri. torna all'inizio
 

L'Archivio e le norme di trascrizione

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Detail of ASR, TNC, uff. 11, 1593, pt. I, vol. 25, fol. 426v (7 March 1593)

Il progetto The History of the Accademia di San Luca, c. 1590—1635: Documents from the Archivio di Stato di Roma presenta organicamente documenti di tipo notarile provenienti dall’Archivio del Collegio dei Trenta Notai Capitolini (TNC) conservato presso l'Archivio di Stato di Roma (ASR). Il sito permette l'accesso alle trascrizioni integrali di ciascun documento del periodo ancora conservato presso l'Archivio di Stato di Roma identificato dal gruppo di studiosi che hanno lavorato al progetto. È inoltre possibile visualizzare, a fianco di ogni testo, l’immagine digitale corrispondente ricavata dal documento originale. Molti di questi documenti inediti attinenti alla storia istituzionale dell’Accademia furono per molto tempo considerati perduti e sono qui proposti per la prima volta.

Tra le tipologie di documento reperite vi sono: contratti di affitto; transazioni di natura economica tra gli operai che si occuparono del restauro della chiesa che fu la prima sede dell'Accademia, in seguito abbandonata; inventari delle collezioni utilizzati a scopo didattico; prove del sempre crescente controllo esercitato dall'Accademia sulla produzione artistica e sulle stime dei manufatti artistici; infine, i particolari riguardanti i movimenti di dissenso interno che segnarono le prime decadi di vita dell'Accademia.

Le ricerca nelle trascrizioni può essere effettuata per nome di persona (secondo ogni variante nota), per nome di luogo, per parole chiave, per tipo di documento, per notaio, per anno, o effettuando ricerche multiple. I documenti non solo vengono per la prima volta messi a disposizione di studiosi e ricercatori di storia moderna italiana, ma sono altresì resi accessibili in modo da promuoverne l’ampio uso e stimolare l'identificazione di nuovi materiali archivistici.

I documenti sono accessibili attraverso la pagina di ricerca.

Norme di trascrizione

Bibliografia generale

La bibliografia generale fornisce titoli che riguardano la storia dell’Accademia, i suoi protagonisti, la gestione dell’istituzione da parte della Chiesa Cattolica, ed il tessuto urbano di Roma. Le fonti bibliografiche riferite ai singoli artisti possono essere consultate attraverso le pagine a loro dedicate, alle quali si accede tramite la pagina principale di ricerca.

Bibliografia generale per l’Accademia di San Luca

Lo studio pubblicato

The cover of a book, titled The Accademia Seminars

The Accademia Seminars: The Accademia di San Luca in Rome, c. 1590–1635, edito da Peter M. Lukehart

Pubblicato dalla National Gallery of Art e distribuito dalla Yale University Press, il volume esamina la fondazione e la storia dell’Accademia di San Luca nei primi decenni della sua esistenza. L’Accademia di San Luca rappresenta uno dei più importanti centri di amministrazione, educazione, e teoria dell’arte nell’età moderna e il modello per tutte le accademie dell’arte fondate successivamente in altri parti del mondo. Undici studi condotti da un gruppo internazionale di storici, archivisti, e storici dell’arte offrono la più completa storia dell’Accademia pubblicata negli ultimi quarant’anni, e la prima dopo quasi duecento anni ad essere basata principalmente su fonti primarie. Gli autori esaminano la fondazione ed evoluzione di questa istituzione tramite documenti inediti e tramite la reinterpretazione di materiali tecnici e di trattati d’arte offrendo nuovi metodi per studiare il progresso dei più importanti artisti—ma anche di numerosi pittori, scultori, e architetti poco conosciuti—che lavoravono a Roma nei primi decenni del Seicento.

Partners del progetto in collaborazione con il Center for Advanced Study in the Visual Arts

Il progetto The History of the Accademia di San Luca, c. 1590–1635: Documents from the Archivio di Stato di Roma è stato ideato e sostenuto dal Center for Advanced Study in the Visual Arts della National Gallery of Art di Washington, in collaborazione con l'Archivio di Stato di Roma e con l'Accademia Nazionale di San Luca. Ulteriori contributi sono stati erogati dalla Getty Foundation; dalla Samuel H. Kress Foundation per un progetto che comprende una serie di visite culturali dedicate alla pubblica divulgazione; dalla Gladys Krieble Delmas Foundation per le trascrizioni archivistiche eseguite dal precendente research associate Roberto Fiorentini†.

Vorremmo inoltre segnalare i progetti on-line di alcuni nostri colleghi, il cui esempio da un punto di vista tanto tecnico quanto scientifico, si è rivelato di particolare importanza per la realizzazione della nostra impresa:

Per ulteriori infomarmazioni, si prega di scrivere a: [email protected]

Ringraziamenti speciali

Il gruppo di ricerca del progetto The History of the Accademia di San Luca, c. 1590–1635: Documents from the Archivio di Stato di Roma ringrazia, oltre ai membri precedenti del gruppo, i colleghi dell’Accademia Nazionale di San Luca, in particolare Francesco Moschini, segretario generale, ed Elisa Camboni dell’ Archivio Storico; i colleghi dell’Archivio di Stato di Roma, il direttore Paolo Bonora; Catherine Sutherland, deputy librarian della Pepys Library presso il Magdalen College dell’Università di Cambridge; Vincent Buonanno, Paul and Fredrika Jacobs per la generosità dimostrata. Un grazie sentito a Sarah McPhee, Patrizia Cavazzini, e Laurie Nussdorfer, membri del nostro comitato consultivo, ed ad Antonia Fiori, Professore associato di storia del diritto medievale e moderno presso l’Università La Sapienza di Roma per il prezioso contributo offerto soprattutto in merito ai più recenti aggiornamenti. Il gruppo è ugualmente grato ai colleghi del Center for Advanced Study in the Visual Arts: Steven Nelson, dean, Elizabeth Cropper, dean emerita; Therese O’Malley, associate dean, Valeria Federici, research associate. Si esprime riconoscenza a William McClure, treasurer, a Linda Stone, chief information officer, e Alex Wu, deputy chief information officer, della National Gallery of Art per il loro sostegno. Si ringraziano i web designers, i developers e i system architects della National Gallery of Art per la loro collaborazione.

Attuali membri del Gruppo di Ricerca

  • Peter Lukehart, Project Director

  • Eli Bhattacharyya, IT Project Manager
  • Carolyn Campbell, Senior Front-end Developer
  • Valeria Federici, Research Associate
  • Martín C. Franzini, Chief of Digital Product and Experience
  • Magda Nakassis, Editor
  • Memo Saenz, Product Manager
  • Matthew J. Westerby, Digital Research Officer
  • Emily Zoss, Managing Editor for Research Publications

Note

[1] Peter M. Lukehart, "The Journey of The History of the Accademia di San Luca, c. 1590–1635: Documents from the Archivio di Stato di Roma into and out of XML," Proceedings of the Balisage Markup Conference, Vol. 21 (2018): https://www.balisage.net/Proceedings/vol21/html/Lukehart01/BalisageVol21-Lukehart01.html

[2] Per una introduzione più approfondita allo studio delle accademie d’arte in generale e dell'Accademia di San Luca nello specifico, si veda, P. M. Lukehart, “Introduction,” in The Accademia Seminars: The Accademia di San Luca in Rome, c. 1590–1635, ed. Peter M. Lukehart, CASVA Seminar Papers 2 (National Gallery of Art, Washington, 2009), 1–21. Una delle innovazioni promulgate dall’Accademia fu l’introduzione di un piano di studi per i giovani artisti, che includeva lezioni di disegno bisettimanali seguite da lezioni teoriche su nozioni di prospettiva, di grazia e di decoro. Questa nuova enfasi sull’importanza dell’intreccio tra teoria e pratica nella pedagogia artistica è rimasta una costante per tutte le successive istituzioni d’arte che sono nate nei secoli successivi, dall’Académie Royale de Peinture et de Sculpture (1648), alle odierne scuole d’arte americane basate sull’ordinamento universitario. Se i medesimi principi accomunano le scuole di Belle Arti ed i loro corrispettivi dipartimenti universitari, il fattore discriminante i programmi deriva dall'enfasi posta sullo sviluppo dell'una o dell'altra competenza.

[3] "The School of Art is founded on the belief that art is a fundamental force in national and international culture, and that one of the primary standards by which societies are judged is the quality, creative freedom, critical insight, and formal and technical innovation of the visual art they produce." https://www.art.yale.edu/about/mission-statement

[4] Dallo statuto dell’ Art Institute of Chicago: “Mission: To provide excellence in the delivery of a global education in visual, design, media, and related arts, with attendant studies in the history and theory of those disciplines set within a broad-based, humanistic curriculum in the liberal arts and sciences. To provide instruction for this education in a range of formats: written, spoken, media, and exhibition-based." “Objective: To assemble a diverse body of intelligent and creative students and faculty in an environment designed to facilitate and encourage the discovery and production of significant ideas and images and to provide for the development of individual excellence in undergraduate and graduate programs in the visual and related arts.” https://www.saic.edu/about/mission-and-governance

[5] Romano Alberti, Origine et progresso dell’Academia del Dissegno, de pittori, scultori, et architetti di Roma (Pavia, 1604); Melchiorre Missirini, Memorie per servire alla storia della Romana Accademia di S. Luca fino alla morte di Antonio Canova (Rome, 1823).

[6] Il breve del 1577 e la bolla del 1588 provengono dalle trascrizioni dalle traduzioni italiane di Missirini (1823, 20‒21; 23‒26) in Lukehart 2009, app. 1, 348–349; app. 2, 350–352. Romano Alberti, Trattato della nobiltà della pittura composto ad istantia della venerabil’ Compagnia di San Luca et nobil’ Academia delli pittori di Roma (Rome, 1585). Per i resoconti di Alberti sugli albori dell’Accademia, si veda la nota 5. 

[7] Per un approfodimento delle questioni accennate in questo sunto, si veda Peter M. Lukehart, “The Accademia di San Luca between Educational and Religious Reform,” in The Italian Academies, 1525–1700: Networks of Culture, Innovation, and Dissent, ed. Jane E. Everson, Denis V. Reidy, and Lisa Sampson (Oxford, 2016), 170–185.

[8] Alberti 1604, 6–13; “Statuti originali in tempo di Paulo 5.o," Archivio Storico dell’Accademia di San Luca; pubblicato come Ordini dell’Accademia de Pittori et Scultori di Roma (Rome, 1609).

[9] Alberti 1604, 25–78 (curriculum ed accademie [dispute]).

[10] Alberti 1604, 78-80.

[11] Peter M. Lukehart, “Visions and Divisions in the Accademia di San Luca, 1593-1595,” in The Accademia Seminars: The Accademia di San Luca in Rome, c. 1590-1635, ed. Peter M. Lukehart (Washington: National Gallery of Art, 2009): 160-185, esp. 185.

[12] Stefania Ventra, Restauri di dipinti nel Novecento: Le posizioni nell’Accademia di San Luca, 1931-1958 (Rome: Università di Roma, La Sapienza, Studi Umanistici-Arti, 2014), esp. 88-108.

[13] Elisa Camboni, “Antiveduto Grammatica: un principe-imprenditore. L’Accademia di San Luca nei primi anni del Seicento,” in Annali delle Arti e degli Archivi: Pittura, Scultura, Architettura vol. 3 (2017): pp. 211-216 fornisce un’acuta analisi degli eventi; si veda anche  Peter M. Lukehart, “The Roman Connection: The Accademia di San Luca as an Exemplum for the Académie royale de peinture et de sculpture,” in Accademie Artistiche tra eredità e dibattiti contemporanei, ed. Jérome Delaplanche, Sarah Linford, e Francesco Moschini, Conference Proceedings of the Académie de France à Rome-Accademia di Belle Arti-Accademia di San Luca (Rome: Presses of the Accademia di San Luca, forthcoming). Per una diversa interpretazione, si veda R. Ward Bissell, “Raphael, and the Accademia di san Luca in Rome,” Artibus et Historiae 32, no. 63 (2011): pp. 55-72.

[14] Peter Lukehart sta ultimando uno studio sulle più importanti riforme pedagogiche attuate dall’Accademia dal tardo sedicesimo secolo fino al tardo diciassettesimo, di prossima pubblicazione in “(Ri)Scrivere ‘l’Origine e progresso’ dell’Accademia di San Luca,” in Storie e controstorie delle Accademie del Disegno fra Firenze, Bologna, Roma, ed. Vita Segreto (Rome, forthcoming).

[15] Karl Noehles, La chiesa di Santi Luca e Martina nell’opera di Pietro da Cortona (Rome, 1970), 99; Joseph Connors, recensione di Pietro da Cortona e il disegnoJournal of the Society of Architectural Historians 57, no. 3 (1998): 318–321, in particolare p. 320. Si veda anche il saggio di Silvia Tita sulla Chiesa dei Santi Luca e Martina.